Per uno strano scherzo del destino, la mia inqualificabile pigrizia, che tanto detesto quando la fisso che si annida in qualche angolo di casa, stavolta mi ha fatto un regalo.
Quelle maledette bollette. Pagate eh. Ma poi lasciate a prendere polvere sopra la piccola scrivania che ho messo saggiamente in un cunicolo del mio (già) piccolo soggiorno. Tempo di sistemarle.
Le cifre, più o meno sempre le stesse. Il telefono, il gas, la luce (no aspetta, ma da quando la luce costa così tanto? Mi ricordavo almeno la metà), e poi la tassa sui rifiuti… La tassa sui rifiuti.
Quella si paga a dicembre.
Vedo meglio: esattamente il 4 dicembre. Ma quant’era che ero così pigro? Per un momento chiudo gli occhi, sembra un film. Velocissimo vengo trasportato a pochi mesi fa, 120, 140 giorni da oggi. Corre rapido il tempo eh?
E poi il Natale, le luci, il rosso, la tavola con il centrino, i tortellini in brodo. Mando una foto dei miei a mio cugino che sta in Canda per fagli auguri di Natale.
Quando riapro gli occhi il primo pensiero è “se ci meritavamo tutto questo”.
Il secondo, è che ci meritiamo di uscirne presto.
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