Forse stavolta sarò scontato. Ma c’è poco da fare: più si va avanti e più si diventa esigenti. E più si cerca la favola per cambiare qualcosa: un lavoro stratosferico ed emozionante, altrimenti si rimane dov’è, e il principe azzurro o una sirena che esce dal mare per cominciare una nuova storia.
Siamo stanchi di mandare curricula. Stiamo stanchi di coltivare le relazioni. Siamo un po’ passivi.
Il fatto è che ci hanno spremuto.
Chi, poi, non si sa.
Se non abbiamo un reddito proprio, dobbiamo lavorare. Accadeva così anche anni fa.
Eppure è tutto più difficile. E siamo pretenziosi anche dove non ci sono alternative, o non abbiamo apparenti risorse per pretendere.
Facile vivere così, quando attendi qualcosa sapendo che sarebbe “il massimo” (appunto, la favola), senza pensare che tutto sarebbe a portata di mano (e per tutto intendo quel semplice “cruscotto di risorse”). Eppure, non ci va giù.
Non ho capito allora se non siamo coraggiosi, se non siamo lucidi, o semplicemente ci siamo stancati e, quindi, la situazione diventa immediata: o la favola si impossessa di noi, oppure ce ne stiamo bene dove stiamo, in quel limbo chiamato oceano che separa tante isole così vicine tra loro, ma sempre irraggiungibili.