Li ho contati uno ad uno. 11 ingredienti in totale (escluso il cioccolato non presente nella foto).
Eppure ho sempre detto e stradetto che la cucina (e in questo caso la pasticceria) è piacere, divertimento, espressione.
11 ingredienti però… 11 ingredienti sono tanti!
Al punto da far sembrare tutto complicato. Noioso.
Farraginoso.
Uff… Farraginoso…
No.
Basta.
La lavorazione di questo dolce è partita pochi minuti dopo che era caduto un nuovo nubifragio in città. Da quando sono uscito di casa a fare la spesa a quando, circa 5 ore dopo, la torta si è freddata abbastanza per essere glassata alla base col cioccolato.
Prima la lista degli ingredienti poi, per strada, con la musica nelle orecchie, a godermi la passeggiata verso il supermercato. Infine la scelta tra una farina e l’altra, l’olio di riso, le uova. Poi di nuovo a casa, di nuovo musica leggera e forno acceso con le finestre aperte per fare corrente in un’altra, nuova calda giornata.
La pioggia. Sarà stata la pioggia a mettermi voglia di fare tutto questo?
Non lo so. Forse sì. Perché al grigiume delle nuvole, a un tratto, volevo rispondere con dei profumi per casa, e poi con dei colori, e dei sapori.
Volevo assaggiare qualcosa di mio. Qualcosa di soffice.
Qualcosa di non complicato, ma che mi avrebbe afferrato fin dall’inizio. No, 11 ingredienti non sono complicati, se scegli di farli diventare parte della tua giornata.
E il tempo, di fatto, non può essere un ostacolo, ma solo un compagno di viaggio.
P.s. nota a margine… La torta si chiama Jolanda, la ricetta che ho usato è del maestro Montersino