Andare a visitare il cimitero acattolico di Roma (dietro alla Piramide Cestia, vicino Testaccio), è un po’ come entrare in un qualsiasi negozio di antiquariato per le vie del centro. Sapete, proprio di quei posti stretti, dove sono affastellate un mucchio di cose antiche. Stampe, oggetti vari, lampade, piatti, ovviamente statue. Tutte con la stessa tonalità e con un po’ polvere sopra. alcune anche danneggiate.
Poi, ogni tanto, qualche macchia di colore.
Ecco, nel cimitero acattolico non si trova tutto questo, ma appunto sembra di starci. E’ stretto e… comunque, a suo modo, strapieno.
Certo, oltre alle croci (di tutti i tipi: classiche, celtiche, addirittura con dei monogrammi sopra) le statue sono la vera attrazione e, statua dopo statua, mi accorgo che fotografarle ha un certo fascino.
Ma il fatto è che in questo posto sembra che qualcuna di esse si muova davvero. O parli. O preghi. O raccolga qualcosa per terra. O soffi petali di rosa.
In massima parte sono angeli. Anche bambini, però. Nel loro dolce e innocente modo di essere lì, presenti, come se fossero vivi, seduti su un muretto, in attesa di qualcosa di magico.
Esistono tombe illustri, nel cimitero acattolico. Foà, Gramsci, Shelley, Keats.
Esistono anche tombe recenti (2014), e particolarmente datate. Gente che nell’800 ha combattuto con Garibaldi, e che ha contribuito a fare l’Italia.
Un po’ ti toglie il respiro, il cimitero. E anche se parli, alla fine sussurri. Sì lo so, è un cimitero, ma sembra magico. C’erano molte persone, stamattina; gruppi di turisti con guide che illustravano la storia delle sculture o bambini che comunque non riuscivano a trattenere il gioco.
Eppure non si sentiva nulla. E’ un posto che pulsa, ed evidentemente questa particolare energia arriva a sovrastare tutto il resto.
Non è tetro, e ti avvolge. Continuamente.
Ho visitato questo cimitero ben due volte, perché è l’unico cimitero che non mi fa pensare alla morte. Ci sono seppelliti personaggi di spessore culturale e quando sei la, ti siedi su una panchina e mentre mandano in filodiffusione la musica di Bach o Mozart è come se venissi catapultato in un’altra era Poi ti distoglie e sai che fuori c’è ROma con il suo casino 🙂 Ciao eh! Grazie del commento,
E’ vero, è proprio come dici tu… e la meraviglia di tutto questo è che è del tutto inaspettato.