Mi chiedo se lo spazio e il tempo possano essere due variabili da modellare a nostro piacimento. Una risorsa più che un limite. Un passaggio, un istante, un momento.
Non è facile arrivare a un sorriso così, anche se di pietra. Anche se pare basti toccarla per mandarla in mille pezzi. A volte siamo puzzle di noi stessi. Dove ogni piccolo pezzo ha un peso specifico troppo pesante.
Un prezzo troppo caro.
E’ come se lo spazio e il tempo diventassero, troppo spesso, il fattore determinante per farci inseguire, inseguire e basta.
Mi chiedo allora se c’è un modo per allargare lo spazio e allungare il tempo, per trovare il nostro posto.
Forse basta allenarsi. E cominciare a pensare di arrivare più lontano, e di farlo quella volta in più.
E’ la cultura dell’errore, alla fine, quella che ci manca.