Minirotaie

Regarding life course and its intersections

Verità

Giulio Regeni era un ragazzo giovane, che ha perso la vita in Egitto.

Importa poco cosa faceva lì, sebbene pare che ci fossero implicazioni anche su questo fronte, rispetto alla sua morte. E si potrebbe parlare tanto delle dinamiche che riguardano la sua scomparsa, ma non mi va che trovino spazio nel mio blog.

Giulio Regeni però scriveva anche – sotto pseudonimo – sul Manifesto riguardo i diritti dei lavoratori in Egitto.

Ora questo ragazzo non c’è più, e Il Manifesto vuole pubblicare domani il suo articolo, sebbene i suoi genitori abbiano diffidato il giornale – attraverso i loro legali – dal pubblicare l’articolo.

Bene, questi i fatti.

Io non so cosa accadrà domani. La questione però è molto semplice: a me non piace vedere la pubblicazione di quell’articolo.

Perché nonostante io possa essere molto curioso, a questo punto, di leggere cosa scriveva quel ragazzo che in questi giorni occupa le prime pagine di tutti i giornali, rimane il fatto che la volontà dei genitori debba essere rispettata e, poi, assecondata.

E’ una questione di senso di rispetto. E di responsabilità.

Anche Il Manifesto ci farebbe una più bella figura (basterebbe che il direttore facesse un editoriale citando gli argomenti dell’articolo) invece di inseguire come al solito il profitto a ogni costo.

Anche se tutti, me ne rendo conto, dobbiamo pretendere la verità, famiglia e giornale in primis.

Ecco.

Come è ormai noto in Italia, alla stessa stregua di altri paesi, ci sono realtà che inseguono i profitti a ogni costo.

Solo che qui, troppo spesso, dimostrano di non saperlo fare bene.

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