Mi ricordo di quando facevo l’uomo ragno. Oppure lo sceriffo. Ma poi alla fine ciò che contava era l’arma con cui combattevi contro gli altri. Per una stagione ho avuto anche la spada (se non ricordo male ero una specie di Zorro) ma… forse è stata la stagione peggiore. Appena arrivava qualsiasi gangster o soldato, venivo fregato in un attimo.
Poi, con gli anni, siamo diventati più sofisticati. A un certo punto abbiamo messo su un gruppo “Matrix” dove io ero finito a fare il poliziotto, con l’auricolare e la cravatta e che inseguiva continuamente Neo per tutto il locale.
Meglio così: inizialmente mi avevano proposto di fare l'”operatore”, e mi sarei dovuto dipingere di marrone la faccia… Anche se girare di notte con gli occhiali scuri non era proprio il massimo.
Per non parlare di quando quella volta ho fatto il rapper giamaicano, con parrucca nera con le treccine e catenona al collo.
Fortuna che non mi è mai piaciuto fumare.
Ma alla fine ha poca importanza. Perché hanno importanza i colori. La creatività. L’intraprendenza.
E anche se ci si vuole travestire da super-eroe, alla fine bisogna volerlo essere fino in fondo.