Il ritorno a casa, dopo ogni piccolo o grande viaggio che ho fatto, è sempre stata per me una sensazione molto forte. Perché nonostante pensi che andar fuori dall’italia sia davvero entusiasmante, prima o poi bisogna tornare alla base… Ed eccone allora un altro, di ritorno.
Sono sul bus che mi porterà a New York, dove poi prenderò un taxi per andare all’aeroporto (stavolta speriamo nessuna sopresa).
Sono dunque di ritorno dopo una decina di giorni passati a Long Island dal mio amico e parente George. E’ stata davvero un’esperienza bellissima, anzi, sono state più esperienze insieme: tornare negli USA dopo tanto tempo, rivedere New York, cucinare insieme a un grande chef e imparare nuove ricette o, più precisamente, qualche trucco del mestiere.
Ma il punto è che si ritorna, anche stavolta. E va bene coì, perché è una sensazione bellissima e perché, dopo il ritorno alla base… Si riparte. Ossia, si riparte per continuare a vivere la vita (sempre in meglio) e le proprie esperienze dove si è, oppure (e forse, conoscendomi, sarebbe ancora più bello) si può ripartire per un’altra destinazione, che sia per motivi di lavoro o di piacere.
E tornando, mi porto via tanti ricordi e tante tracce che, sebbene adesso contribuiscano ad alimentare la mia malinconia (perché sono stato benissimo con George e la sua compagna Trish e, alla fine, è sempre un dispiacere quando si parte), sono sicuro che era meglio vivere queste esperienze che non averlo mai fatto…
Avrò sempre un bel ricordo di questa mia nuova esperienza americana, che mi ha distratto, mi ha fatto divertire, mi ha fatto conoscere Long Island e, sì, sicuramente mi ha messo vogia di fare ancora di più quando tornerò a casa.
Ah, dimenticavo, mi ha fatto anche vedere l’oceano in “balìa” dell’uragano Earl (in questo post una foto suggestiva)… Davvero niente male.
Fra poco arrivo al JFK. Poi un volo di circa 8 ore, l’attesa per il trenino ed il ritorno a casa… Bye bye States, see you soon.