E mi chiedo come sarebbe se nessuno giudicasse. Come diventerebbero le nostre vite, come e quanto ci scopriremmo.
Ma spesso sottovalutiamo la capacità altrui di non giudicare, spesso per colpe non nostre. Ed è per questo che alla fine ci lasciamo conoscere solo a metà, e magari non permettiamo di far avvicinare gli altri alla parte di noi più preziosa, quella nascosta che non sempre (anzi quasi mai) è quella sbagliata.
Perché ciò che è un errore a volte è perché qualcuno ce l’ha fatto passare come tale, mentre altri – invece – lo potrebbero ritenere semplicemente come una parte di noi. Un modo per farsi conoscerere.
E per evitare che altri abbiano poi così tanta paura di condividere il loro tempo con noi.
E’ lì la differenza: essere noi stessi fino in fondo e far sapere cosa ci piace e cosa detestiamo.
Se ci riveliamo senza paura del giudizio altrui, avremmo sicuramente maggiori probabilità di vivere meglio. Maggiori probabilità di essere scelti. Maggiori probabilità di essere amati.
Coraggio.
La metà di noi stessi che spesso nascondiamo forse è quella che potrebbe fare la vera differenza.
Girate allora la vostra medaglia.