Ieri ho parlato ai genitori di una cosa importante.
Lo fate mai?
In effetti lo chiedo, perché non è poi così scontato. Ci sono cose che vanno dette e altre che non vanno dette, ai genitori. Come quella volta, a 18 anni, che ho rubato la macchina a mia madre, di notte, per andare a una festa insieme a un mio amico. E fosse solo questo, che non ho detto ai miei genitori.
Ed è anche vero che ci sono cose che vanno dette a uno dei due, ma non vanno dette all’altro.
Come ci sono anche persone che, semplicemente, non parlano coi genitori. Ci chiacchierano, rispondono loro, ogni tanto chiedono, a volte pretendono.
Ieri, però, a prescindere dall’argomento, l’effetto era strano. Non avevo bisogno di confidare loro nulla di particolare, sebbene la notizia che avevo in ballo l’avevo cercata da tempo e finalmente la condividevo con loro.
E mi sono sentito protetto. Come quando stai al “cospetto di un padre e una madre”. Come se avessi davanti due colonne, di quelle si vedono in qualche architettura romana.
Oppure, rimanendo in tema “romanico”, come se stessi davanti a due senatori amici. Sì lo so, i senatori danno l’idea dell'”anziano”… Ma a me invece fanno pensare a chi ha solo le risposte che servono.
Ecco, mi sono sentito così.
Certamente mia madre ha ragione a ricordarmi ogni tanto “Marco, impara dagli errori dei genitori”. Il tema, poi, è molto soggettivo… non sempre gli errori (quelli “presunti tali”, che magari ti condizionano nell’arco di un’intera vita) sono facili da scovare. E una volta trovati, non vanno neanche rinfacciati perché adesso sono in capo a te, e solo tu puoi prenderli per le corna. Loro, spesso, hanno agito in buona fede e in base all’educazione che hanno ricevuto.
Non ci puoi fare nulla.
Però, a prescindere da tutto questo, la serata di ieri è soprattutto merito loro.
Non tanto perché è accaduta nella piena “naturalezza delle cose”.
Ma per tutto quello che mi ha lasciato dentro.
Fantastico. Allora vedi che non ti serve un fratello? Hai molto di più 😉
Beh… I senatori sono sempre… i senatori!