Minirotaie

Regarding life course and its intersections

Io ci sono stato in Ecuador. E ci ho vissuto per mesi, per poi tornarci più volte.

Potrei quindi dire che bisogna seguire alcune regole, che probabilmente in paesi più sviluppati non sono poi così necessarie. O almeno non sempre.  Del tipo: mai andare in aree estese (tipo spiagge) quando non c’è nessuno, non camminare di notte in giro per città o paesini da soli, ma sempre in taxi (visto il loro costo irrisorio). Avere sempre qualche spicciolo in tasca (una decina di dollari, o l’equivalente). Questo perché, qualora davvero qualcosa di brutto dovesse accadere, almeno si ha qualcosa da dare.

Perché i soldi, con i poveri, fanno sempre tutto. Bastano appunto 10 dollari.

Anche se, è scontato, non sempre è così.

E’ un discorso di cultura. In Ecuador (perché è l’unico posto dove sono stato) se sei donna (e non necessariamente carina, ma a volte non serve neanche questo) e passeggi di giorno per una qualsiasi strada, peggio ancora se affollata, ti dicono delle frasi molto carine tipo “Non vedo l’ora di trombarti” o, se per caso hai un seno un po’ rotondo, ti dicono “Ma che belle tette che hai, voglio proprio massaggiartele!” (e sono stato leggero).

Sì sì, vi giuro che succede proprio questo. Le donne passeggiano, e gli uomini prima se le guardano, e poi sparano questi commenti. Alcune reagiscono con qualche frase di offesa, altre tirano dritte.

E i ragazzini? Anche quelli ci si mettono. Sì, quelli che vanno a scuola, tipo alle medie… Sapete che fanno? Si mettono dietro alle stesse donne (se carine, appunto, poco importa) e fanno dei gestacci volgari… Così, per divertirsi. Per prenderle per il culo. Per far valere l’idea di chi comanda, nella loro società.

Ecco, questo avviene nei centri più “abitati” (penso a Quito, o a Guayaquil) o in qualche provincia con un po’ più di gente. Nelle piccole comunità, specie quelle andine (che comunque sono più calme… penso a Otavalo, famosa anche per un mercato tessile), è più difficile, perché si conoscono tutti.

Ed è, appunto, un discorso di cultura. Un discorso di attenzione, e di regole.

Ecco, è impossibile pensare che quelle due ragazze argentine se la sono cercata. Perché è bello, ed importante, sentirsi liberi. Sentirsi libere. E nessuno ha il diritto di stuprare e uccidere. Ci mancherebbe.

Ma l’importante è sapere, sempre (o quantomeno spesso) con chi si ha a che fare. E non è un tema di “come si va vestiti”. Il tema è quello che si fa. Il tema è “avere sempre 10 dollari in tasca” e, per le ragazze (perché a me nessuno mi violenta), fare attenzione con chi si parla. E, se non lo si può sapere, fare ancora più attenzione.

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