Appunto.
Buon natale e buon anno, anche se in ritardo. Anzitutto a me, sperando che il nuovo anno sia sempre un pelino meglio di quello passato.
Facile? Difficile? Non saprei. Anche perché a volte conosciamo i nostri limiti solo quando (1) facciamo e (2) sbagliamo. Altrimenti si rimane sempre lì, fermi nella vita a cui siamo abituati, e un po’ in quella vita che ci fa anche comodo.
Ma a parte tutti questi fronzoli, che contano solo a posteriori, dopo che avremo provato a capirci qualcosa di ciò che avremo fatto (nel bene e nel male) voglio rinnovare un pensiero che mi ha guidato negli ultimi giorni.
Ossia che conta vedere chi e cosa c’è. E non chi e cosa non c’è. Poi chi se ne importa del perché non c’è. Piuttosto mi soffermo su chi c’è, altrimenti rischiamo di perdere anche questo.
Solo così, e ne sono abbastanza sicuro, ci concentriamo sui noi stessi. Per continuare quando “siamo” nelle nostre vite, e per tornare quando “non siamo” nelle vite degli altri, semplicemente perché pensiamo (al di là di quello che pensano gli altri) che in qualche modo dovremmo comunque esserci.
E allora buon natale e buon anno, anche se a volte non sono poi così puntuale come mi piacerebbe.