Minirotaie

Regarding life course and its intersections

Ore 8.05. Finisco la trafila burocratica, volgo lo sguardo verso la porta semiaperta. Ho intravisto chi c’è dentro. Mi sta aspettando, sa che sono il prossimo. Ma per lei è ordinaria amministrazione.
Per me invece manco per niente, tanto che avevo voglia di fare del training autogeno fin da ieri sera.
Entro.
“Buongiorno”. Il mio viso è sicuramente pallido. Sento freddo.
“Si sieda” mi dice. Evidentemente ha poco tempo da perdere.
“Ehm… No” la contraddico subito. “Io mi devo stendere. Altrimenti svengo e le blocco l’ambulatorio per mezzora”.
La dottoressa mi guarda con un sorriso da madre, e poi scuote la testa. “Nervo Vago anche lei?”.
“Prego?”.
“Si stenda. E’ meglio che glielo racconti dopo”.
Faccio come dice. Mi mette il laccio intorno al braccio e apro e chiudo la mano. Mi giro dall’altra parte.
“Io guardo la parete…” le dico. “E’ così bella, questa parete azzurra”.
Sento una strana pressione all’altezza della presumibile puntura. Ma è morbida.
Io continuo a guardare la parete.
E poi, finalmente, il rasserenante massaggio con l’ovatta imbevuta di disinfettante.
Perfetto. Anzi, più che perfetto, bravissima.
E bravissima per due motivi. Uno, perché non ho sentito davvero nulla.
Due, perché non si è offesa.
“Dottoressa, se non le dispiace il nervo vago me lo vado a cercare su Wikipedia, prima vado a fare colazione”
La dottoressa continua a sorridere. Non me l’aspettavo: pochi minuti prima sembrava più antipatica.
“Non si preoccupi, tanto non lo troverà. E’ uno dei nervi più lunghi che abbiamo in corpo” dice, con un tono fastidiosamente sarcastico.
Ma io le perdono tutto, è stata troppo brava.
Scappo a rifornirmi di grassi e zuccheri (cappuccino d’orzo e cornetto semplice, per non esagerare) e poi, davvero, su Wikipedia.
Ora, caro Nervo Vago, proviamo a fare amicizia.
Dopo che ho letto cosa sei, non c’è modo affinché io non possa amarti.
Perché quando non capisci nulla di ciò che hai davanti agli occhi, eppure ne sei stranamente attratto… Allora sì, questo è amore.
E sì perché… Ditemi voi se si può capire qualcosa della definizione che vi allego in calce.
Nervo Vago, please, non ti arrabbiare se ti tratto così.
Ma se poi litigheremo, sarà romantico fare pace.

Da Wikipedia.
Il nervo vago (chiamato anche nervo pneumogastrico o nervo X del cranio) è il decimo delle dodici paia di nervi cranici (o encefalici) che partono dal tronco encefalico (composto da midollo allungato, ponte e mesencefalo). Il nervo vago parte dal midollo allungato e si porta, attraverso il foro giugulare, verso il basso nel torace e nell’addome. I 2 nervi vaghi destro e sinistro sono tra i più importanti del corpo nonché i più lunghi ed i più ramificati tra i nervi cranici.

Un pensiero su “Nervo Vago non ti temo.

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