Addento l’ultimo quadratino di cioccolata. Fondente, al 55%.
Non è tanto, ma è quello che basta per stare bene, a fine giornata. Pochi minuti e andrò a letto. Pochi minuti e proverò a prendere sonno, subito dopo aver dedicato, ancora una volta, un pensiero a venerdì.
Manca poco, ormai. Solo un paio di giorni.
Ho scritto un romanzo. E’ un cook-novel, un romanzo con ricette. Ed è il mio primo, venerdì lo presento in Feltrinelli.
E’ una cosa bella? Io credo di sì.
Ma cosa, presentarla in Feltrinelli?
No.
O quantomeno non solo. La presentazione è giusto uno dei tasselli emotivi che fanno parte di questa onda, che è partita quando ho cominciato a buttare giù i primi capitoli nel lontano 2011 (più o meno) fino ad arrivare ad oggi.
E poi appunto a venerdì.
Non ne ho mai parlato in questo blog, ma è qualcosa che fa parte di me tanto quanto i post che scrivo. E’ uno strano flusso che, alla domanda “perché lo fai?”, risponde, semplicemente, “non lo so”.
Perché stai mangiando quel piatto di pasta? Non lo so, mi piaceva l’idea di gustarmelo.
Perché hai comprato casa lì, in quel quartiere o in quella zona? Beh, perché lì so che mi troverò bene. Forse ci vivevo già da prima senza saperlo.
Perché hai fatto un figlio?
Perché sì.
Ecco, è questo il motivo perché ho scritto “Q.B.”. Non lo so – Perché sì.
Perché se non scrivo, tutto scivola via.
Perché a volte non basta osservare, e rimanere lì fermi a sperare che gli altri facciano comunque meno di noi.
A volte, invece, serve lasciarsi andare. E continuare ad aggiungere
Quanto basta per farci tornare in bocca il sapore delle cose belle.
Buona lettura a tutti e, se vorrete avventurarvi, vi prego di farmi sapere cosa ne pensate.
Qui i link per saperne di più.
E buona lettura!