Non dovrei avere questo dubbio. Eppure ogni tanto ci penso.
Ho speso qualche anno della mia vita appresso a un progetto che segue l’idea, l’ispirazione, il mantra del perfetto equilibrio. Del, come diceva lo sciamano di “Mangia, prega, ama”: “né troppo io, né troppo Dio”.
E insomma, il “giusto”. Perché la verità è nel mezzo. E si aggiunge sale “quanto basta”.
Appunto, “Q.B.”. Proprio il titolo del mio primo romanzo, una storia che ha, come file-rouge, la cucina e l’amore per il cibo e per… l’esprimersi attraverso gli ingredienti.
A distanza di tanto tempo (l’ho scritto praticamente nel 2011) ogni tanto mi chiedo se possa essere sempre la via maestra. Se bisogna agire cercando quella direzione, oppure se invece bisogna andare verso gli eccessi. Verso l’ebrezza avuta da un piacere intenso, fortissimo, fuori dal normale… O verso il rischio di vincere, ma anche di ricevere la più grande sofferenza, che alla fine ti insegna, ti cambia, ti forgia.
E allora: si può avere tutto questo “quanto basta”?
Per esperienza, per carattere, per modo di essere, a volte penso che tutto ciò che appartiene a quel gruppo di emozioni molto forti, diventa immancabilmente qualcosa di effimero. Magari vissuto fino in fondo, ma che poi regala solo un ricordo fantastico.
E allora un giorno, dopo essere stato a guardare le lettere “Q.B.” per almeno mezzora, mi è venuto in mente di scriverci sotto “A volte non basta osservare. Serve anche aggiungere”.
Proprio così.
Perché non posso pensare a un modo di vivere dove non ci sia l’aggiungere. Il mettere un po’ di sale. Il correre un po’ di più o il rallentare se fino a quel momento si cercava solo di stare al limite.
E’, questo, l’unico modo per capire se, più che scegliere una direzione, si è scelto di fare e basta. Di avere fame, di fare.
Ma anche il fare, di questi tempi, è solo questione di allenamento.
Scegliere di “avere fame” è una metafora bellissima. Fame di vita, che non ci manchi mai!
Grazie per il tuo commento… E aggiungo, alla fame di vita, anche il coraggio di sbagliare e di soffrire. Tutto, dopo, prende la strada giusta. 🙂